Nel 1992 Kay era un ragazzo pallido e magro con uno skateboard, una passione per suoni d’annata un po’ ricercati e un bizzarro cappello di bufalo. Dopo venticinque milioni di album, 159 settimane nella classifica inglese dei singoli, 5 MTV Awards ed un Grammy si può dire senza temere smentite che I JAMIROQUAI, il gruppo “acid jazz revolution” dei primi anni novanta, e{singlequote} diventato una delle migliori live band al mondo con uno dei leader piu{singlequote} carismatici che l’Inghilterra abbia mai prodotto. Ora, dopo cinque anni di silenzio discografico, i Jamiroquai tornano con un nuovo lavoro, il settimo album “Rock Dust Light Star”,una sorta di ritorno alle origini, con la voglia di riappropriarsi di un sound piu{singlequote} live, suonato e senza l’invadenza di una produzione troppo patinata.
Nel 1992 Kay era un ragazzo pallido e magro con uno skateboard, una passione per suoni d’annata un po’ ricercati e un bizzarro cappello di bufalo. Dopo venticinque milioni di album, 159 settimane nella classifica inglese dei singoli, 5 MTV Awards ed un Grammy si può dire senza temere smentite che I JAMIROQUAI, il gruppo “acid jazz revolution” dei primi anni novanta, e{singlequote} diventato una delle migliori live band al mondo con uno dei leader piu{singlequote} carismatici che l’Inghilterra abbia mai prodotto. Ora, dopo cinque anni di silenzio discografico, i Jamiroquai tornano con un nuovo lavoro, il settimo album “Rock Dust Light Star”,una sorta di ritorno alle origini, con la voglia di riappropriarsi di un sound piu{singlequote} live, suonato e senza l’invadenza di una produzione troppo patinata.